Mike Bongiorno

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Michael Nicholas Salvatore  Bongiorno
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, noto come Mike Bongiorno (New York, 26 maggio 1924 – Monte Carlo, 8 settembre 2009), è stato un conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano statunitense naturalizzato italiano. Considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana insieme a Corrado e Raimondo Vianello,... [Leggi tutto]Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, noto come Mike Bongiorno (New York, 26 maggio 1924 – Monte Carlo, 8 settembre 2009), è stato un conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano statunitense naturalizzato italiano. Considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana insieme a Corrado e Raimondo Vianello, detiene inoltre il record della carriera televisiva più lunga al mondo. Italoamericano, figlio della torinese Enrica Carello (15 giugno 1894 – 15 ottobre 1991) e di Philip Bongiorno (11 marzo 1890 – 1º giugno 1971). Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia, a quel tempo frazione di Mezzojuso in Sicilia, dove aveva una bottega. Suo padre fu un noto avvocato che intraprese anche una positiva carriera politica arrivando a diventare presidente della potente associazione Sons of Italy in America, ordine dei figli d'Italia in America, e a candidarsi a sindaco di New York avendo come avversari Fiorello La Guardia e Generoso Pope. La madre, ultima di ben dodici figli, apparteneva alla borghesia torinese, in quanto la sua famiglia era proprietaria di una fabbrica produttrice di fanali per auto, fondata nel 1876. Quando era ancora un bambino Mickey - come era chiamato allora - a seguito della separazione dei genitori tornò in Italia a Torino con la madre, andando a vivere a casa degli zii Giuseppina Carello, sorella della madre, e Nicolò Oneto di San Lorenzo - generale di origini nobiliari amatissimo da Mike, che in onore dello zio acquisito chiamerà Nicolò il suo secondogenito. A Torino frequentò le scuole elementari, il ginnasio e il liceo classico D'Azeglio e divenne un grande tifoso della Juventus. Fin da giovane esternò la sua personalità estroversa e la volontà di diventare giornalista, e dato che era un grande appassionato di sport iniziò presto a lavorare per le pagine sportive de La Stampa come «galoppino». Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'invasione tedesca dell'Italia, fu costretto ad abbandonare gli studi (aveva conseguito la maturità soltanto nella seconda sessione, l'8 ottobre 1943, in quanto nella prima era risultato insufficiente in matematica e fisica) per rifugiarsi sulle Alpi. Decise così di entrare a far parte dei gruppi partigiani e, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato in un'importante e pericolosa "staffetta", in cui doveva attraversare nel periodo invernale i contrafforti alpini innevati per portare in Svizzera, per conto della Resistenza, dei messaggi che permettevano le comunicazioni fra i partigiani italiani e gli Alleati di stanza nel Paese elvetico. Nel corso di una di queste operazioni, nell'aprile del 1944, fu scoperto a Cravegna in Valle Antigorio (in provincia di Verbano-Cusio-Ossola) catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi gli trovarono i documenti americani. Fu quindi portato a San Vittore a Milano, dove restò per 7 mesi, condividendo la cella con Indro Montanelli. Successivamente fu trasferito nel Campo di transito di Bolzano, dove ebbe, tra i suoi aguzzini, Michael Seifert. Dopo diverse destinazioni in vari campi di concentramento in Germania, alla fine del '44 fu deportato nel lager di Spittal an der Drau dove stette fino al gennaio 1945. Fu liberato a febbraio prima della fine del conflitto grazie ad uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania. Tornò a New York, dove riprese il giornalismo, anche grazie a un tesserino del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America che gli permetteva di lavorare ovunque scrivendo su qualche rivista gratis, ma facendosi notare e ottenendo così qualche incarico importante. Dopo una lunga gavetta e con un contratto precario, Mike dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano di Generoso Pope, per il quale condusse il programma Voci e volti dall'Italia, e iniziò a fare servizi dall'America per la radio italiana (l'EIAR, diventata Rai dal 1944): sul Radiocorriere era ancora chiamato Michele Bongiorno. Nel 1948 sposò a New York il soprano Rosalia Maresca (matrimonio che fu annullato nel 1952). Dall'America, dopo aver fatto il tecnico, lo speaker, il programmatore radiofonico e il corrispondente per l'emittente "The voice of America" (dedita allora alla propaganda militare alleata), e per WHOM Radio di New York in lingua italiana dell'imprenditore Generoso Pope, Bongiorno tornò in Italia, nel 1952, inviato di WOV - seconda stazione radiofonica italoamericana di New York -, anche per realizzare alcuni documentari con intenti divulgativi o informativi su fatti e avvenimenti della ricostruzione del Paese, e gli fu presto proposto di collaborare a programmi sperimentali della TV italiana. Fu Vittorio Veltroni (padre di Walter), funzionario della RAI, a scegliere Mike per offrirgli un contratto di collaborazione per il Radiogiornale. Allo scopo di eliminare il suo accento americano, Veltroni lo invitò a prendere lezioni di dizione da Maria Luisa Boncompagni. Realizzò servizi di colore e radiocronache sportive, soprattutto di pugilato. Bongiorno fu il primo in Italia a intervistare il presidente degli Stati Uniti d'America Eisenhower, quindi, nel 1955/1956, presentò alla radio il programma a quiz Il motivo in maschera, con l'orchestra diretta da Lelio Luttazzi. Sulla stessa falsariga, tra il 1967 e il 1970, Mike Bongiorno condurrà la trasmissione radiofonica pre-serale Ferma la musica!, con il complesso diretto inizialmente da Gorni Kramer e poi da Sauro Sili. Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, dove entrambi contribuirono alla nascita della televisione. E, seppure Corrado sia apparso prima nelle trasmissioni sperimentali della TV di Stato italiana, dalla Triennale di Milano, fu proprio Bongiorno a inaugurarne le emissioni ufficiali conducendo il programma Arrivi e partenze (per la regia di Antonello Falqui), programma in cui Mike aveva il compito di intervistare i VIP che arrivavano o partivano dall'aeroporto di Roma. Ha poi condotto alla radio la rubrica Fortunatissimo. [Nascondi]
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