Lady D
RICORDAMI
01/07/1961 a Sandringham
31/08/1997 a Parigi
Historical characters - Diana Spencer
Diana Spencer, conosciuta anche come Lady D (in Italia) e come Lady Di (nel Regno Unito) (Sandringham, 1º luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997), fu dal 1981 al 1996 consorte di Carlo, principe di Galles, erede al trono del Regno Unito.
Dopo il divorzio dal coniuge mantenne il titolo di Principessa di Galles, ma senza il trattamento di... [Leggi tutto]Diana Spencer, conosciuta anche come Lady D (in Italia) e come Lady Di (nel Regno Unito) (Sandringham, 1º luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997), fu dal 1981 al 1996 consorte di Carlo, principe di Galles, erede al trono del Regno Unito.
Dopo il divorzio dal coniuge mantenne il titolo di Principessa di Galles, ma senza il trattamento di Altezza Reale, rimanendo membro ufficiale della famiglia reale, come madre del futuro erede al trono, fatto verificatosi per la prima volta nella storia della famiglia reale britannica.
Nonostante nel 1983 Diana avesse confidato all'allora primo ministro di Terranova e Labrador, Brian Peckford, “Trovo davvero difficile affrontare le pressioni dovute al mio ruolo di principessa di Galles, ma sto imparando come gestirle”, a partire dalla metà degli anni ottanta la principessa di Galles divenne madrina di un numero sempre maggiore di enti di beneficenza. Come principessa di Galles, e secondo il protocollo reale, Diana era tenuta a fare regolari apparizioni pubbliche in ospedali, scuole e altre strutture, partecipando a innumerabili eventi per raccogliere fondi, ben 191 nel 1988 e 397 nel solo 1991. La principessa sviluppò un forte interesse per alcune cause tradizionalmente ignorate dal resto della Famiglia Reale, tra cui l'AIDS e la lebbra.
Fu un'instancabile operatrice benefica, visitando malati in tutto il mondo, appoggiando campagne per la difesa degli animali, sulla prevenzione dall'AIDS e contro l'uso di armi contro l'umanità. Ricoprì il ruolo di madrina e portavoce per numerose associazioni benefiche che lavoravano con i senza tetto, i giovani, i tossicodipendenti e gli anziani, nonché presidente, dal 1989, del Great Ormond Street Hospital for Children di Londra. Dal 1991 al 1996 fu rappresentante di Headway, un'associazione per il supporto alle vittime di danni celebrali, oltre che madrina del Museo di storia naturale di Londra e presidente della Royal Academy of Music. Dal 1984 al 1996 appoggiò l'associazione di carità Barnardo's, fondata dal dott. Thomas Barnardo nel 1986 per garantire aiuto ai giovani e ai minori, e partecipò ad oltre 110 dei loro eventi benefici, 16 dei quali in un solo anno e 3 in una sola settimana. L'enfasi e la dedizione verso le associazioni che coinvolgevano i bambini, e sulle quali si era sin da subito concentrata, rimasero uno degli elementi più importanti del suo impegno sociale. Nel 1988 divenne madrina della sezione giovani della British Red Cross, estendendo il suo coinvolgimento alle stesse organizzazioni in Australia e Canada. La Principessa di Galles era inoltre una sostenitrice della Chester Childbirth Appeal, uno dei primi enti di beneficenza del paese a sostenere i servizi di maternità negli ospedali del servizio sanitario nazionale (NHS). L'ospedale generale venne inaugurato proprio da Diana nel 1984 e prese il nome de La Contessa di Chester, dal suo titolo come moglie del conte di Chester. Diana divenne la madrina principale dell'associazione nel 1992, e da allora contribuì aiutando a raccogliere oltre 1 milione di sterline.
Nel febbraio 1992, la principessa visitò l'ospizio per i malati e i morenti di Madre Teresa a Calcutta, in India, e si intrattenne con ognuno dei 50 pazienti prossimi alla morte. Qualche tempo dopo, prima a Roma e poi a Londra, Diana incontrò nuovamente Madre Teresa e le due instaurarono un forte legame personale: la piccola suora divenne la guida spirituale della principessa.
Il 31 agosto 1997, Diana rimane vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi, insieme al suo compagno Dodi al-Fayed, quando la loro Mercedes, guidata dall'autista Henri Paul, si infrange contro il tredicesimo pilastro della galleria.
Sabato 30 agosto, a fine serata, Diana e Dodi partono dall'Hôtel Ritz di Parigi, in Place Vendôme, sulla loro Mercedes S280, seguendo la riva destra della Senna per raggiungere l'appartamento privato di Dodi. Poco dopo mezzanotte imboccano la galleria de l'Alma, seguiti da fotografi e da un cronista.
Nello schianto, Dodi Al-Fayed e l'autista Henri Paul muoiono sul colpo. Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Dodi, seduto sul sedile anteriore e il solo ad avere la cintura di sicurezza allacciata, è gravemente ferito ma sopravviverà. Lady D, liberata dal groviglio di lamiere, è ancora viva e dopo i primi soccorsi prestati dal dottor Maillez, per caso sul posto, viene trasporta da un'ambulanza all'ospedale Pitié-Salpêtrière, dove arriva alle 2 circa. A causa delle gravi lesioni interne, viene dichiarata morta due ore più tardi.
La conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della morte viene fatta alle 5.30 da un medico dell'ospedale, dal Ministro dell'interno Jean-Pierre Chevènement e da Michael Jay, ambasciatore del Regno Unito in Francia.
Verso le 14, il principe Carlo e le due sorelle di Diana, Lady Sarah McCorquodale e Lady Jane Fellowes, arrivano a Parigi per l'identificazione e ripartono con la salma della principessa 90 minuti dopo.
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